martedì 2 settembre 2014

Sono contento, quando vedo cambiare la signoria


Sono contento, quando vedo cambiare la signoria,
quando i vecchi lasciano il loro posto ai giovani,
e ognuno può lasciare dietro a sé, nella sua stirpe,
tutti i figli, che almeno uno possa perpetuare la sua prodezza.
Allora mi sembra  che il secolo si rinnovi meglio
 che per fiori e per canto di uccelli.
Ugualmente chi, dama o signore, 
può cambiare un  vecchio con un giovane deve affrettarsi a farlo.
Considero vecchia la donna che non ha più capelli,
ed è vecchia, quando non ha più cavaliere;
considero vecchia quella che tiene due amanti;
ed è vecchia quando si concede a un uomo vile.
Vecchia la considero, se ama nel suo castello,
ed è vecchia, se fa ricorso ai sortilegi;
la considero vecchia infine, quando i giullari l’annoiano,
ed è vecchia quando è troppo ciarliera.
E’ giovane la dama che sa onorare nobiltà,
ed è giovane se compie nobili azioni.
Si mantiene giovane quando ha nobile sentire
 e non adopera modi spregevoli, per acquisire buona fama.
Si mantiene giovane quando ha cura del suo bel corpo 
ed è giovane quando si comporta bene.
Si mantiene giovane quando non va troppo curiosando
 ed evita di comportarsi sconvenientemente con un bel giovane.
Giovane è un uomo che impegna i suoi beni,
ed è giovane quando è in grandi strettezze;
giovane appare quando l’ospitaità gli costa molto,
ed è giovane quando regala generosamente.
Giovane appare quando brucia cofano e forziere,
e allestisce  corti e giostre.
Giovane appare sa ben corteggiare
 ed è giovane quando gli piace giocare.
Vecchio è l’uomo ricco quando nulla mette in pegno,
benché gli avanzi frumento, e vino lardo.
Vecchio lo considero quando imbandisce uova e formaggio
in un giorno in cui si può mangiare carne, a sé e ai compagni.
Appare vecchio, quando porta la cappa sul mantello,
vecchio, quando può chiamare suo il cavallo,
vecchio è, quando vuole stare in pace anche un giorno solo,
e vecchio quando può svignarsela senza godere.
Questo mio sirventese sul vecchio e sul giovane
lo porti il giullare Arnaldo a Riccardo, che lo protegga;
e che egli non voglia ammassare vecchio tesoro,
perché può, con un tesoro giovane, guadagnare molto pregio.

Bertrand von Born

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